
Penso di non aver mai visto la sua vera faccia, quella dov’è di solito è attaccata la pelle. Sono sicura però, di avere guardato negli occhi tutte le sue maschere e in ognuna di esse, letto qualche emozione. Un accenno di verità e sentimento misto alla paura, fatta di sconfitta e perplessità. Un piatto ricco cucinato con mani sapienti, quelle che sanno sempre la dose giusta del sale nell’ acqua della pasta e mischiano sempre le stesse spezie . Sempre quelle giuste.
Le facce si cambiano come si alternano i giorni e poi i mesi . Lasci scorrere il tempo e ci vivi dentro come quando guardi un volto coperto. Sai quello da cui si nasconde ma ti basta pensare a quello che rappresenta.
Così ho fatto pure io, portando la mia anima dritta in un cimitero desolato, spezzando una croce a cui non avevo mai dato fede.
Sono i simboli a non avere significato ed il loro potere è poggiato tra le mani di chi dona ad essi un senso.